Dal 26 luglio al 3 agosto la parrocchia ha organizzato per il Gruppo Giovani un Pellegrinaggio a Santiago de Compostela sulle orme dell’apostolo Giacomo che secoli fa approdò in Spagna dove fu protagonista di una grandissima opera di evangelizzazione. Il percorso del “ Cammino di Santiago” – un appuntamento ormai tradizionale per milioni di pellegrini - si svolge a piedi. L’itinerario prescelto è stato di 130 km. Si è trattato di una bella esperienza comunitaria dove la meditazione della “strada” da percorrere si è integrata con la preghiera e la lettura delle scritture. Una strada, un Cammino che è metafora della vita: giorni di sole, giorni di pioggia, strade alla luce e al buio, percorse con una meta spirituale precisa di preghiera, crescita di fede, conversione”. Ecco alcune intense testimonianze su questa bella esperienza.

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MARTIN

Quando don Marco mi ha proposto il cammino di Santiago ho accettato con entusiasmo,
tuttavia, nei giorni prima della partenza, avendo finito gli esami il 19 Luglio, non mi sentivo
pronto per un viaggio di questo tipo.
Se poi sai di dover fare 140 chilometri a piedi e che molto probabilmente durante il cammino
avrai le vesciche, capisci che non sarà una “vacanza” come le altre.
Questo pellegrinaggio si è rivelato una sorpresa per me sotto molti punti di vista, infatti, nel
corso del cammino ci sono stati momenti di condivisione e convivenza che mi hanno fatto
ricordare che le cose più semplici non sono scontate, come ad esempio, uno spazio tutto
mio in cui non essere disturbato.
Ci sonno state situazioni che mi hanno provato fisicamente o psicologicamente ma le ho
affrontate senza nervosismo perchè le ho viste come un’occasione per mettermi alla prova.
Il ricordo più significativo che ho è sicuramente l’arrivo a Santiago, durante gli ultimi
chilometri ero accaldato, stanco e non aspettavo altro di arrivare in albergo, ma una volta
giunti di fronte alla cattedrale è stato come se tutti i chimoletri e la fatica fossero spariti; ero
semplicente felice, una felicità difficile da descrivere che porto ancora dentro e che sarà mio
dovere conservare.
In questi giorni, dopo il rientro a casa, ho eloborato il tutto e posso dire che da questa
esperienza mi porto una serenità che una vacanza normale non mi avrebbe mai potuto dare.

 

NICOLA GRANALLI

Sono una persona molto curiosa: mi piace andare all’avventura e visitare luoghi sconosciuti. Amo la natura,
sono un tipo abbastanza sportivo e spesso ho la testa tra le nuvole: mi perdo tra i miei pensieri, infatti mi
dicono che sono una “testa per aria”. In tutto ciò cerco sempre la compagnia: la solitudine mi annoia
facilmente. Insomma, il cammino di Santiago, soprattutto per come lo abbiamo vissuto noi, faceva per me.
È da un po’ di anni che desidero percorrere il cammino, che si sia presentata l’occasione in parrocchia è
stata per me una gioia, poterlo fare con persone di fede e un sacerdote mi ha aiutato a dare quel senso
spirituale di cui avevo bisogno. Con amici che non condividono la mia fede sarebbe stato comunque molto
bello e divertente, ma non altrettanto fruttuoso per la mia crescita personale e spirituale.
Il cammino ci ha permesso di meditare su tante cose: l’importanza di aiutare l’altro quando pensa di non
farcela, di rispettare i limiti che il nostro fisico ci impone e di prenderci cura di noi stessi, altrimenti poi
rischiamo di diventare un peso per gli altri. Ci siamo dovuti sbarazzare di cose inutili che ci eravamo portati
e che ci ingombravano, abbiamo fatto fronte a vesciche, crampi e dolori muscolari, alla stanchezza, poichè
a volte le ore di sonno erano poche, all’irritabilità quando la stanchezza eil dolore si fanno sentire.
Ed è così: stanchi, sudati, doloranti e con andatura storta, con fasce, ginocchiere o con i vestiti ancora umidi
dal lavaggio, appesi con mollette agli zaini, ma felici, che siamo giunti alla mèta: sembravamo l’armata
Brancaleone. Ci siamo sdraiati a terra, per la fatica, con tanto di grugniti e lamenti di dolore, davanti alla
cattedrale che custodisce le spoglie di San Giacomo apostolo .
Pensavo tra me :”Noi a fare tante storie per 130 km e pensa che qui c’è gente che ne ha fatti
600”. "Pazzi" li definii tra me e me ma alla fine le cose che mi sono dispiaciute di questo viaggio sono
due: quella di essere stato breve perchè, avrei fatto volentieri qualche giorno e qualche decina di km in più,
e il fatto che alcuni amici del gruppo universitari non siano potuti venire con noi.
Infine il cammino di Santiago è stato per me una esperienza sensoriale unica: un continuo succedersi di
odori diversi come l’erba fresca al mattino, il sapore dei lamponi appena raccolti, il profumo del pane
appena sfornato passando davanti i forni dei paesini, l’odore di mucca o di rose passando davanti i giardini
in fiore delle case che si affacciano lungo il cammino per non parlare dei paesaggi: un rapido alternarsi di
paesini, di campagna aperta, di monti e di foreste, i colori del tramonto sull’oceano e il suono delle onde
che si abbattono sulla scogliera. Tutte sensazioni che lasciano un ricordo idilliaco.
Un grande ringraziamento a Vincenzo, Emanuela, Antonino e soprattutto a Don Marco che si sono fatti in
quattro per noi e hanno fatto di tutto per rendere i nostri giorni in Galizia meravigliosi.

 

BENEDETTA PILOTO

Ormai è passato un po’ di tempo dalla fine di questo viaggio/avventura e mi ritrovo a ricominciare il
“casino” della vita di città ripensando ancora a quei momenti in cui dovevi solo CAMMINARE e basta.
Ogni mattina ci alzavamo, ci lavavamo, facevamo le lodi e partivamo. Non sapevamo chi avremmo
incontrato, cosa sarebbe successo o cosa avremmo visto ma sapevamo dove dovevamo arrivare. Andando
avanti questo Cammino è stato una scoperta continua: il primo giorno sono andata molto veloce per “paura
di non arrivare” ma questo mi ha fatto perdere delle cose che potevano aiutarmi; il secondo giorno mi sono
data un po più di tempo ma non mi sono fermata un attimo; il terzo giorno ho deciso di andare più lenta e
di capire con chi stessi camminando e cosa effettivamente mi stesse chiedendo Dio, così sono andata in
coda, ho preso il libretto delle riflessioni e da lì è cambiato tutto. Ho iniziato a piangere e a pensare, a
pensare e a piangere perché ho capito che: Io non stavo camminando da sola.
Quando a qualcuno porgi la mano, molto spesso lui si aggrappa con tutte le sue forze e ti prende il braccio
apparentemente per strappartelo ma in realtà si nota che ti vuole solo far vedere cosa ha visto lui… come
un bambino che scopre qualcosa di nuovo e corre dalla mamma e dal papà per fargliela vedere.
Molti dei ragazzi che sono partiti con me non li conoscevo e questo mi spaventava un po’ ma per fortuna
Qualcuno mi aiutava. Con alcuni mi sono aperta e altri si sono aperti con me facendo sì che questo viaggio
non fosse solo un viaggio culturale ma un Pellegrinaggio vero e proprio. Camminavo costantemente da sola
ma con Qualcuno accanto, non sapevo che strada prendere ma Qualcuno mi indirizzava senza che me ne
accorgessi.
Ovviamente non è stato tutto rosa e fiori, non ci prendiamo in giro! Diciannove persone di età
completamente diverse, pensieri e modi di vivere diversi non potranno mai andare tutti SEMPRE
d’accordo: ci sono stati momenti di difficoltà emotivi, fisici e relazionali che ci hanno fatto male ma, come
nella vita, molto spesso bisogna mettersi nei panni dell’altro per capire e comprendere che a volte fare un
passo indietro è necessario per poter farne poi tre in avanti. Non parlerò delle condivisioni fatte tra noi o
dei singoli episodi perché… beh perché potevate venire con noi!
Alla luce di tutto e passati un po’ di giorni posso dire che questo Cammino va fatto TUTTO, e forse un giorno
succederà ma per adesso mi limito a vivere giorno per giorno con una “luce” in più.

 

ALLEGRA

Il cammino di Santiago è stata una bellissima esperienza che consiglio di fare almeno una volta nella
vita, perchè mi ha permesso di scoprirmi, e di conoscere me stessa maggiormente.
Il cammino consisteva nel percorrere 135,7 km partendo da Triacastela fino ad arrivare a Santiago de
Compostela ; grandissima è statal’emozione quando sono arrivata insieme ai miei amici davanti alla
Cattedrale di San Giacomo di Compostela!
Io ero felicissima di essere arrivata finalmente alla mèta tanto desiderata! Ogni mattina fino all'ora di
pranzo facevo all'incirca 20 km di cammino con delle pause per mangiare e bere. Grazie a questa
esperienza incredibile, oltre a conoscere me stessa, ho potuto anche conoscere altri pellegrini e ricavare
da ognuno qualcosa di bello. Ho imparato a confrontarmi con gli altri e imparare qualcosa da ognuno. Ho
dovuto fare i conti con le mie emozioni, i miei limiti e le mie paure. Il Cammino mi ha insegnato a non
mollare mai anche davanti a tante difficoltà ed a essere più forte! Ho camminato in luoghi bellissimi, in
mezzo ad una natura meravigliosa. Per questo e per tanto altro ringrazio il Cammino di Santiago, che mi
ha insegnato tanto e non dimenticherò mai tutte le cose belle che mi ha dato!